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Pillole di conservazione

#36 – La saliva

In questi ultimi mesi siamo venuti drammaticamente a conoscenza della presenza in ambiente antropico dei virus, microorganismi estremamente piccoli, visibili solo al microscopio elettronico, costituiti da materiale genetico (DNA o RNA) racchiuso in un involucro di proteine (capside) e, spesso, anche in una membrana più esterna costituita da fosfolipidi (un tipo di grassi) e proteine, detta pericapside. I virus non sono in grado di replicarsi autonomamente, ma possono farlo esclusivamente all’interno delle cellule dei tessuti di un organismo, anche umano, causandone la distruzione o la trasformazione in cellule tumorali. Abbiamo imparato che il Virus CoVid 2019 infetta le persone prevalentemente per via aerea, attraverso il droplet ovvero le goccioline di saliva che lo contengono e che vengono diffusi nell’aria da starnuti, da colpi di tosse o semplicemente parlando. La saliva dunque è il veicolo principale per la diffusione di CoVid 2019 e di altri organismi patogeni collegati all’apparato respiratorio. La saliva però è anche un prodotto debolmente solvente utilizzato nel restauro di opere d’arte, in particolare di dipinti. Qualcuno forse si ricorderà di aver visto i maestri restauratori bagnare di saliva lo stecchino cotonato per dare gli ultimi colpi di pulitura sui carnati o sui panneggi chiari e il risultato di recupero cromatico era quasi sempre esaltante! L’evoluzione nell’attività del restauro impone un rigore che in passato non era nemmeno concepito ma resta il principio che la saliva umana, composta principalmente da acqua, elettroliti di sodio, potassio, calcio, magnesio, ione cloruro, ione bicarbonato, ione fosfato, muco, enzimi, lipasi e altre cellule e batteri possiede una discreta capacità di pulire leggermente le superfici anche delicate.Per questa ragione viene commercializzata dalle ditte specializzate la “saliva sintetica”, una soluzione acquosa di una proteina, la mucina, con aggiunta dei chelanti sodio e triammonio citrato che vengono miscelati prima del loro uso, riproducendo le caratteristiche detergenti ed emulsionanti della saliva naturale. La saliva sintetica viene utilizzata per puliture leggere, rimozione di polveri o di gel enzimatici e più in generale lo sporco superficiale rispettando la patina naturale dovuta all’invecchiamento.

Ultima modifica: 7 Ottobre 2020