Tutela

La tutela del patrimonio culturale consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un’adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantire la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione” (art. 5 del D.Lgs 42 2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio).

La Soprintendenza assicura sul proprio territorio la tutela del patrimonio culturale in base al Codice dei beni culturali D.Lgs 42 2004 , al D.P.C.M. 2 dicembre 2019, n. 169 e al DM del 23 gennaio 2016 (pdf).

In questa sezione troverete informazioni in merito alle Verifiche di interesse culturale; in relazione alle autorizzazioni per l’esecuzione di opere e lavori su beni culturali, interventi conservativi imposti, autorizzazione all’affissione di manifesti e autorizzazione paesaggistica in via sostitutiva, si veda la sezione Autorizzazioni.


TUTELA DEI BENI ARCHEOLOGICI

La Soprintendenza esercita la tutela archeologica attraverso attività dirette ad individuare i beni archeologici esistenti sul territorio e sottomarini, mediante un costante monitoraggio, ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica utilità. Sono attività connesse alla tutela:

  • gli scavi archeologici programmati
  • le indagini archeologiche preventive a lavori pubblici e privati in aree vincolate o a rischio archeologico (Archeologia preventiva)
  • il controllo degli scavi in concessione di ricerca, cioè condotti da soggetti formalmente autorizzati dal superiore Ministero (Concessione di ricerca)
  • il recupero del patrimonio archeologico messo in luce fortuitamente e la prescrizione di misure per la sua salvaguardia
  • la proposta di provvedimenti per la protezione del patrimonio archeologico (dichiarazioni di interesse; vincoli)

Avviso
Considerata la necessità di uniformare maggiormente le consegne dei materiali archeologici, vista altresì la riorganizzazione in corso d’opera dei magazzini di questo Istituto, nelle more della pubblicazione di un
aggiornamento del punto 10 delle “Prescrizioni per la consegna della documentazione di scavo archeologico”, si invitano intanto gli operatori coinvolti ad attenersi inderogabilmente alle seguenti indicazioni aggiuntive, valide a partire dal 23 novembre 2020.

Consegna Materiali Archeologici


Software Raptor
Il software RAPTOR (Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale – https://raptor.cultura.gov.it), è il geodatabase (WebGIS) appositamente realizzato per la gestione informatizzata delle pratiche di tutela aventi ricaduta topografica sul territorio di competenza della Soprintendenza, secondo quanto previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD- D.Lgs. 82/2005 mod. D.Lgs. 235/2010 s.m.i) in merito alla dematerializzazione della Pubblica Amministrazione. L’archivio informatizzato consentirà la conservazione dei documenti digitalizzati agli atti, inerenti la tutela del territorio di competenza della Soprintendenza, ivi compresa una specifica selezione della documentazione tecnico-scientifica digitale relativa alle indagini archeologiche svolte sotto la direzione della Soprintendenza.

Richiesta di accesso formale all’Archivio Dati Territoriali-Archeologia per VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO (Richiesta dematerializzata, da inoltrare tramite RAPTOR) – Tutorial

Nuova procedura per la consegna degli elenchi relativi ai materiali archeologici.


TUTELA DEI BENI ARCHITETTONICI

La Soprintendenza esercita la tutela architettonica attraverso la gestione dei provvedimenti di tutela dell’interesse culturale, i cosiddetti “vincoli”, e attraverso l’esercizio del potere autorizzatorio ai sensi dell’art. 21-22 e seguenti del Codice dei beni culturali, in relazione a progetti di interventi coinvolgenti in tutto o in parte beni culturali architettonici. I detentori di beni culturali di interesse architettonico dovranno quindi presentare idonea domanda di autorizzazione alla Soprintendenza in caso di lavori edilizi, restauri di beni culturali o per qualsiasi intervento di modifica degli stessi. Si veda in merito la sezione Modulistica.


TUTELA DEL PAESAGGIO

La Soprintendenza partecipa alla pianificazione paesaggistica ai sensi dell’art. 135 del Codice dei beni culturali e alla dichiarazione di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi degli art. 136-140. Oltre ciò, vigila sulle aree di interesse paesaggistico tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del Codice, fra cui le fasce fluviali, le aree alpine, i territori boschivi e i parchi – riserve nazionali e regionali.

L’autorità di tutela diretta in tema di paesaggio risiede nella Regione o nell’autorità da essa delegata, mentre la Soprintendenza esamina i progetti relativi ad interventi in aree soggette a vincolo paesaggistico a livello di parere di compatibilità all’interno di un procedimento che resta in capo all’autorità di tutela diretta. Una volta che la Regione o il Comune rilasciano l’autorizzazione paesaggistica la Soprintendenza conserva il potere di annullamento della stessa per questioni di legittimità e di tutela del paesaggio, entro 60 giorni dalla sua ricezione ai sensi dell’art. 159 comma 3 del Codice dei beni culturali.
Piano Paesaggistico Regionale FVG


TUTELA DEI BENI STORICO-ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI

La Soprintendenza svolge attività di tutela, conservazione e valorizzazione di beni culturali mobili di interesse storico, artistico, etnoantropologico costituiti da collezioni, dipinti, sculture, arredi, codici, dipinti murali, apparati decorativi, ecc. nell’ambito della regione Friuli Venezia Giulia. L’attività esercitata riguarda beni culturali di proprietà dello Stato, della Regione, di Enti morali pubblici territoriali, di Enti e Istituti pubblici, privati morali, appartenenti a persone giuridiche private senza fini di lucro, Associazioni e Fondazioni .

La Soprintendenza effettua controllo e vigilanza sul patrimonio culturale di proprietà privata e provvede all’approvazione dei progetti di restauro ad essi relativi; propone interventi di restauro e valorizzazione di beni demaniali in consegna e di altri beni di proprietà di Enti e Istituti legalmente riconosciuti da realizzare con finanziamenti del Ministero della Cultura.

L’esecuzione di interventi di restauro di qualunque genere su beni culturali è subordinata all’autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza in applicazione del D.Lgs. n.42/2004 .

“Per restauro si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione e trasmissione dei suoi valori culturali” come definito all’art. 29, comma 4 del D.Lgs. n.42/2004.

Per gli spostamenti di beni culturali, temporanei o definitivi, da sottoporre ad autorizzazione ai sensi dell’art. 21 c. 1 lett. b) del Codice, vedi la pagina Spostamento di beni culturali

Ultima modifica: 20 Giugno 2024