GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2022
ORE 17.30
Palazzo Clabassi , via Zanon 22 Udine
L’AREA ARCHEOLOGICA DELLA CHIESA DI SAN MARTINO VESCOVO A OVARO (UD)
Il recupero e il restauro dell’area a seguito della tempesta VAIA (ottobre 2018)
La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia presenta giovedì 22 dicembre alle ore 17.30, presso la sede distaccata di via Zanon a Udine, le operazioni di ripristino e restauro dell’area archeologica e del fonte battesimale della chiesa di San Martino Vescovo danneggiati dagli eventi calamitosi dell’ottobre 2018, svolti, grazie al finanziamento della Protezione Civile regionale del FVG e del Ministero della Cultura, dalla Soprintendenza ABAP del Friuli Venezia Giulia.
Gli interventi proposti in questa occasione avranno modo di mettere in luce l’eccezionalità del contesto e la considerevole estensione dei resti archeologici, che fanno di Ovaro uno dei più grandiosi complessi battesimali rurali rinvenuti sino ad oggi in Italia, un sito di grande rilievo non soltanto per il territorio della Carnia.
“Il recupero del sito archeologico della chiesa di San Martino di Ovaro è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni che ha permesso di riconsegnare alla comunità un bene storico di straordinario valore: Protezione Civile Regionale e Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia hanno operato in piena sinergia per riparare ai danni causati da Vaia, grazie alla generosità delle popolazioni della nostra regione” le parole del Vicegovernatore e Assessore con delega alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.
All’incontro sarà possibile partecipare in presenza e verrà inoltre trasmesso on-line collegandosi al link:
https://meet.google.com/fwh-rccm-uza
All’interno dell’androne di Palazzo Clabassi sarà inoltre visitabile la mostra “La tutela del patrimonio culturale in caso di calamità naturali”.
L’esposizione, già allestita nel 2020, sarà riproposta per illustrare l’attività congiunta della Soprintendenza e della Protezione Civile per la tutela del patrimonio culturale, con un approfondimento specifico sui cantieri di restauro attualmente in corso, finanziati dal MiC e dalla Protezione Civile stessa, per il recupero del patrimonio architettonico e artistico della regione danneggiato dalla tempesta VAIA.
La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio FVG e la Protezione Civile della Regione autonoma FVG hanno infatti siglato, in occasione del 40° anniversario del terremoto del 1976, una convenzione che ha tra gli scopi principali la formazione dei volontari nello specifico settore della messa in sicurezza dei beni culturali mobili in caso di eventi emergenziali.
La chiesa e l’area archeologica
La chiesa e la zona circostante ad essa preservano un importantissimo complesso archeologico e architettonico paleocristiano (chiesa e battistero) databile al V sec. d.C. e i resti di altre evidenze archeologiche di età tardo antica (IV-V sec. d.C.) ed altomedievale (V-VIII sec. d.C.). I livelli più antichi a diretto contatto con il terreno naturale preservano parzialmente i resti di strutture murarie e pavimentazioni, riferibili a una villa tardoromana databile tra la fine del IV e l’inizio del V sec. d.C. Nella prima parte del V sec. venne edificato un complesso architettonico di forma poligonale con al centro la vasca battesimale che costituiva l’elemento più importante dell’insieme. La forma esagonale dell’edificio rimanda chiaramente all’ambito culturale e religioso di Aquileia. All’edificio battesimale era collegata una grandiosa basilica i cui resti si trovano nell’area a nord-est di esso, al di sopra dei resti più antichi della villa tardoromana.
La tempesta VAIA (ottobre 2018)
Nei giorni 28-29-30 ottobre 2018, i territori delle Prealpi carniche e della Carnia sono stati investiti da una violentissima ondata di maltempo. La valle del torrente Degano in Carnia è stata una delle aree maggiormente colpite, il torrente infatti è esondato allagando l’area del terrazzo dove sorge la chiesa di San Martino, trasportando fango, detriti, alberi abbattuti, limi e sabbia che hanno ricoperto completamente i resti esposti dell’area archeologica e l’interno della chiesa. Il Ministero della Cultura, tramite la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, è intervenuto finanziando un pronto intervento per il recupero e restauro dei resti archeologici del sito, mentre il ripristino della copertura dell’area archeologica e del fonte battesimale all’interno della chiesa è stato finanziato dalla Protezione Civile del FVG con il Piano degli interventi VAIA (Annualità 2020), eseguito dalla Soprintendenza ABAP FVG quale soggetto attuatore. Lo svolgimento dei lavori è facilitato dalla fattiva collaborazione del Comune di Ovaro e della Parrocchia della Santissima Trinità.
Ultima modifica: 21 Dicembre 2022