Spinta alla digitalizzazione del patrimonio culturale
Presentata l’edizione 2023 del Bando Restauro, che negli ultimi cinque anni
ha generato 20 milioni di investimenti anche nelle più piccole comunità locali.
Il nuovo Bando Restauro della Fondazione Friuli intende contribuire ad accelerare la digitalizzazione del patrimonio culturale locale, in particolare quello che rappresenta l’identità delle piccole comunità. Le novità sono state illustrate oggi dal presidente Giuseppe Morandini, intervenuto all’incontro, ospitato a Udine a Casa Cavazzini, assieme all’assessore regionale Tiziana Gibelli, alla soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia Simonetta Bonomi, alla direttrice regionale Veneto est e Friuli Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo Francesca Nieddu, dopo i saluti dell’assessore comunale Fabrizio Cigolot.
“Rivolgiamo particolare attenzione ai progetti che prevedono la digitalizzazione del patrimonio culturale locale – ha spiegato Morandini – sia per esigenze di catalogazione, sia soprattutto per rendere fruibili questi
beni a un pubblico molto più ampio, che superi i nostri confini sfruttando appieno gli strumenti messi oggi a disposizione dalla tecnologia”.
In questa edizione il Bando ha una dotazione di 500mila euro a favore di progetti di restauro e valorizzazione di beni mobili e immobili di particolare rilevanza storico-artistica e di interventi edilizi di
recupero su strutture destinate a centri di aggregazione.
“La Fondazione ha da poco celebrato i trent’anni di attività – ha aggiunto il suo presidente – e in tutto questo tempo l’attenzione nei confronti del patrimonio culturale non è mai venuta meno, neppure nel periodo pandemico. In questo periodo sono stati finanziati oltre 900 interventi. Considerando soltanto gli ultimi cinque anni, in particolare, i progetti sono stati 231, sostenuti con 2,4 milioni di euro che hanno generato interventi per un valore di quasi 20 milioni. Questo significa che l’effetto moltiplicatore di questo Bando è notevole e rappresenta un motorino d’avviamento per molte altre risorse pubbliche e private. Il patrimonio culturale, infatti, ha un valore identitario e di appartenenza a una comunità e se ben conservato e valorizzato assume anche un valore relazionare. Contiamo con il prossimo anno di tagliare lo storico traguardo dei mille interventi finanziati”.
Il bando è rivolto a istituzioni ed enti pubblici, enti religiosi comprese le singole parrocchie, fondazioni e associazioni senza fini di lucro e, per quanto riguarda il recupero di centri di aggregazione, anche associazioni iscritte nel Registro regionale del volontariato, Aps e Onlus. Le domande, corredate dal nulla osta della Soprintendenza in caso di restauro di beni artistici, devono essere inviate entro il prossimo 2 maggio. I beneficiari, poi, dovranno avviare i lavori di restauro entro un anno dalla notifica
dell’assegnazione del contributo e concluderli entro 18 mesi dal loro inizio.
“Ringrazio per la collaborazione la Soprintendenza, per il sostegno Intesa Sanpaolo – ha concluso Morandini e soprattutto la Regione, assieme a cui attraverso il nostro impegno vogliamo dare una spinta sia al lungimirante strumento dell’Art Bonus sia, in prospettiva, all’importante appuntamento per tutta la regione rappresentato da Go!2025, Capitale europea della cultura”.
“L’Assessorato alla Cultura – ha rilevato l’assessore regionale Gibelli – collabora convintamente con la Fondazione Friuli per il Bando Restauro. Si tratta, infatti, di un’iniziativa che va ad arricchire il nostro
patrimonio culturale, ma non solo, a volte anche a salvarlo e preservarlo dall’inevitabile deterioramento del tempo. Abbiamo la fortuna di vivere in una regione dove siamo circondati dalla storia, dalla bellezza e dalla
cultura: un patrimonio inestimabile che richiede, però, l’impiego di ingenti risorse per poter essere conservato. Per questo ci tengo a fare un ringraziamento pubblico alla Fondazione Friuli e al suo presidente
Giuseppe Morandini, perché sono sempre al fianco della cultura regionale, non soltanto con il Bando Restauro, ma anche con il sostegno economico a eventi e attività sul territorio. Un sostegno che non si è fermato neanche durante i difficili anni della pandemia e che è stato fondamentale per i soggetti di produzione culturale del Friuli Venezia Giulia”.
“Con molto piacere partecipo anche quest’anno alla presentazione del Bando Restauro della Fondazione Friuli, un importante appuntamento per il patrimonio culturale della Regione – ha detto la Soprintendente
Simonetta Bonomi -. In questi anni la Fondazione ha consolidato meritoriamente il suo ruolo di mecenate, dando un sostanziale contributo alla conservazione dei beni culturali, non solo dei grandi centri, ma anche e soprattutto di quelli piccoli e misconosciuti. In questa occasione esprimo la viva gratitudine della Soprintendenza per il sostegno che la Fondazione ha dato e dà alla digitalizzazione del suo prezioso archivio fotografico, un’impresa di grande importanza che ha l’obiettivo di rendere fruibili al pubblico le decine di migliaia di foto che documentano nell’arco di un secolo – tanta è l’età della Soprintendenza – opere d’arte e monumenti di questa regione”.
“Siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno il bando della Fondazione Friuli destinato al recupero e alla valorizzazione del patrimonio artistico di cui questa regione è estremamente ricca – ha spiegato Francesca Nieddu per Intesa Sanpaolo -. L’evoluzione digitale può aiutare anche il settore della cultura, efficientando i processi di analisi e catalogazione e ampliando senza limiti la fruizione delle opere d’arte. Grazie alla tecnologia e ai nuovi mezzi digitali, infatti, i manufatti e le esperienze culturali possono superare i limiti delle loro collocazioni ed essere alla portata di tutti”.
Ultima modifica: 29 Marzo 2023