Venerdì 19 settembre 2025 un convegno e una mostra a Tricesimo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

La presenza in Friuli di maestri specializzati nella lavorazione della pietra provenienti dai laghi lombardi, documentata già in epoca patriarcale e favorita dall’avvento della Repubblica di Venezia, ha lasciato sull’intero territorio una tale ricchezza di opere da caratterizzarne in modo unico il patrimonio. Dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento – grazie a organizzate botteghe famigliari, dalle quali sono emerse singole personalità di scultori caratterizzati da un proprio linguaggio espressivo – i maestri lombardi hanno diffuso ovunque il nuovo linguaggio rinascimentale realizzando portali, fonti, altari, statue, lapidi, monumenti, e anche veri e propri interventi architettonici.
A partire dal 2020 è stato dato avvio a un sistematico programma di studio e valorizzazione di questi scultori a cura di Giuseppe Bergamini, Vieri Dei Rossi e Isabella Reale, che si è concretizzato in una serie di iniziative dedicate a Giovanni Antonio Pilacorte e a Carlo da Carona, la cui produzione è stata oggetto di catalogazione, mappatura e di Guide dedicate, oltre che di due convegni di studio accompagnati dalla pubblicazione degli Atti relativi, visite guidate, conferenze e mostre fotografiche itineranti. Tale programma è stato reso possibile grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Società Filologica Friulana, e alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia Giulia, delle diocesi friulane e di vari Enti pubblici.
Ora l’attenzione si concentra su Bernardino da Bissone, detto anche Bernardino furlano, il più importante scultore lombardo del Rinascimento in Friuli. La sua opera è conservata soprattutto nelle chiese, a partire dalla basilica di Aquileia, dove è documentato tra le maestranze attive nella realizzazione della Tribuna magna, al duomo di Udine e di Venzone dove si conservano acquasantiere e fonti battesimali realizzati dal suo scalpello, allo straordinario portale del duomo di Tricesimo, suo capolavoro e certo la più importante opera scultorea lapidea del Rinascimento friulano, senza dimenticare il monumentale il portale della Loggia di Udine, oggi custodito presso i Civici Musei di Udine, suo ultimo lavoro.
Bernardino fu inoltre attivo anche a Venezia, dove risulta documentato nei lavori di realizzazione della Scala dei Giganti e della ricostruzione di Palazzo Ducale, che spiegano una vicinanza ai modi di Antonio Rizzo, oltre che di Pietro Lombardo, una presenza ancora non attentamente indagata e valorizzata dagli studi. La scoperta di alcuni importanti e ancora inediti documenti – che ne testimoniano la residenza a Venezia e rivelano il vero cognome della famiglia – richiede un ulteriore lavoro di ricerca archivistica per fare finalmente luce sull’attività degli scultori lombardi del Rinascimento in Friuli e sui loro rapporti con i cantieri veneziani. La presenza in Friuli della famiglia di Benardino, secondo nuovi documenti, va inoltre retrodatata almeno alla metà del Quattrocento, quando vi operavano il padre Antonio e il nonno Giacomo, ed contestualmente vanno resi noti anche i legami familiari con Bernardino da Morcote – architetto e scultore lombardo che realizzò a Udine la loggia di San Giovanni e la facciata della chiesa di San Giacomo ¬ e i rapporti con gli altri lapicidi provenienti da Bissone, attivi in Friuli in importanti cantieri quali la Loggia di Udine e il Ponte del Diavolo a Cividale del Friuli.
Il progetto prende corpo attraverso un convegno di studi che si terrà venerdi 19 settembre 2025 presso il castello di Tricesimo, accompagnato dalla mostra “Bernardino visto da vicino”, attraverso l’obiettivo del fotografo Alessio Buldrin, in stretta collaborazione con il Comune di Tricesimo, partner dell’iniziativa. IL convegno vedrà la partecipazione di studiosi specializzati in varie discipline, dalla storia dell’arte, al restauro e i cui contributi saranno in seguito raccolti nel relativo volume degli Atti. L’attività di studio storico e archivistico e di catalogazione delle singole opere, confluirà in una Guida alle opere di Bernardino da Bissone ampiamente illustrata. La mostra fotografica, pensata come itinerante, presenterà inoltre le novità intorno all’opera di Bernardino e degli altri lapicidi lombardi, accompagnata da itinerari guidati alla scoperta delle loro opere in Friuli.
Info: Società Filologica Friulana, Palazzo Mantica, via Manin 18 33100 Udine info@filologicafriulana.it t. 0432 501598
Ultima modifica: 18 Settembre 2025
